Venere

40° settimana: SPICY/PICCANTE

Pochi giorni all’esame. Le ultime pagine del manuale sono ancora intonse, in attesa di ricevere qua e là scie di evidenziatore. Il caldo della mia cameretta mi induce a rivoltare un poco le maniche del maglione. Mi blocco, indugiando sui polsi.

Le sfumature violacee della mia pelle sono ancora in evidenza, nonostante siano passati parecchi giorni da quando quel verme schifoso mi ha ammanettata al palo del privè. Ieri sera è toccato a Ivanka, io mi sono limitata a guardare. Schifata.

È un inferno quel locale; il mio inferno. Anzi, forse il purgatorio che devo attraversare per mantenere gli studi; per realizzare il mio sogno. Diventare un critico d’arte, o magari una guida turistica.

E per farlo devo fungere da silente ricettore delle fantasie dei clienti, miei mecenati. Devo subire le loro bramosie più assurde, ogni perversione più PICCANTE. E, per di più, sono costretta a fingere di godere; a simulare interesse per il loro disgustoso uccello cosicché, stuzzicandoli nel loro appetito virile, possano venire prima, liberandomi.

È proprio in quei minuti, travestiti da eternità, che mi estraneo, allontanandomi da un corpo che non è più il mio. Con la fantasia volo alla Venere di Botticelli, immaginando sotto ai miei piedi la superficie dura e liscia dell’enorme conchiglia. M’immedesimo nella Gioconda di Leonardo Da Vinci, cercando di riprodurre l’enigmatico sorriso. E poi corro ai Caravaggio, Michelangelo, Ligabue… finché non sento più il mio corpo scosso dall’energia furiosa altrui.

Allora torno in me. Riscuoto quello che mi spetta, cercando di guardare il meno possibile l’uomo che ho di fronte: non voglio riscoprire il suo volto tra il gruppetto di turisti che sto guidando per i monumenti della città, un giorno.

Solo quando mi ritrovo di nuovo sola inizio a contare i segni e i lividi di quell’incontro.

Riabbasso le maniche del maglione; la sensazione di caldo non è poi così male.

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Pubblicato da Silvia Schenatti

Silvia Schenatti (Lecco, 1992) è cresciuta tra il lecchese e la Valmalenco. Consegue il diploma al Liceo socio-psico-pedagogico di Monticello Brianza e si laurea, con lode, in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, discutendo una tesi in diritto penale. Terminati il tirocinio e la pratica forense, nel 2021 ottiene il titolo di Avvocato. Da sempre amante della scrittura, “L’inferno dentro i suoi occhi” è la sua opera prima.

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