Udito (Lodi)
Le grevi note dell’organo riecheggiavano tra le navate, infrangendosi sui mattoni di terracotta con cui erano state costruite le robuste pareti. A quell’ora, la Cattedrale della Vergine Assunta si riduceva a un sommesso e confuso chiacchiericcio di fedeli, in attesa delle celebrazioni domenicali.
Il coro aveva fatto in tempo a intonare le prime litanie, quando un frastuono sopraggiunse dalla cripta, proprio sotto l’altare. Si era trattato di un profondo boato, un’esplosione dinamitarda. Probabile presagio.
E da lì si era scatenato il caos.
Tra gli schiamazzi terrorizzati e increduli dei tanti cristiani radunati alla corte del Signore, a malapena si riusciva a distingue il tintinnio metallico che, da qualche secondo, si era sostituito alla solenne melodia dell’organo. Seguito dal rumore sordo dei suoi passi, un uomo incappucciato si stava allontanando, portando con sé le reliquie di San Bassiano.
Le spoglie del santo trasformate in un macabro xilofono.
Ed ecco un secondo boato, ancora più forte, più intenso. Schegge di vetro s’impressero sul lucido pavimento diffondendo uno stridore, quasi fossero pioggia di cristalli. Dal rosone centrale, oramai in frantumi, lo spiffero graffiante del vento si avventò sui fedeli. Forse lo spiffero di Dio.
In Chiesa, oramai, il silenzio. All’esterno, il baccano.
Colpi secchi sopraggiunsero dall’adiacente broletto. Uno, due, tre… sputi di arma da sparo. Poi il grido disperato di un uomo che lasciava questa terra. Per sempre.
A seguire il nulla. In lontananza, un violoncello dava voce allo spartito di Schindeler’s List. Generoso commiato.