Dopo la prima puntata, spero divertente, di “Silvia risponde”, eccoci al secondo appuntamento.
Il tema di oggi… sono i mie hobby! In questo articolo ho raggruppato le vostre domande, e di conseguenza le mie risposte, relative alle attività che sono solita a svolgere nel tempo libero.
Chissà se ci sarà qualche aspetto di me che non conoscevate…
1) Che squadra ami?
L’Inter! L’Inter è una tradizione di famiglia. Papà, zii e cugini, in famiglia siamo tutti cuori nerazzurri.
L’amore per questi colori è nato ormai più di vent’anni fa, quasi per caso. Era una sera d’inverno, mi trovavo con la mia famiglia a Champoluc in occasione della settimana d’intensivo con la dottoressa Bertelè. Poiché avevo la febbre, rimasi con mio padre in camera d’albergo, rinunciando alla baby-dance nella hall. Da sfegatato nerazzurro, mio papà sintonizzò la TV sulla partita dell’Inter impegnata in Champions League… furono sufficienti novanta minuti (più recupero) per farmi innamorare!
Facendo una piccola eccezione alla privacy (lui non avrà nulla da recriminare), svelo che questa domanda mi è stata posta dal mio amico, nonché compagno di stadio, Thomas. Quindi, una domanda la voglio fare io a te: “Ma ci sei o ci fai?”. Ahahah!
2) L’Inter?
La mia squadra del cuore; la mia passione, appunto. Potrei scrivere migliaia di aneddoti che mi legano all’Inter ma, per motivi di spazio e perché non saprei quali scegliere, mi limito a un discorso più generale.
L’Inter rappresenta per me l’irrinunciabile; la forza che mi ha tenuta a galla in vari momenti difficili della vita. Anche nei periodi più bui, ero consapevole che nei novanta minuti in cui i nerazzurri scendevano in campo avrei potuto staccare la spina, tornare a sentirmi viva e a provare emozioni vere.
Inoltre, l’Inter incarna l’irrazionale. Spesso penso che solo per Lei faccio e farei certe peripezie. Dopotutto, credo che noi due ci siamo scelte a vicenda, essendo entrambe un po’ “pazze”.
3) Che hobby hai oltre il calcio?
Ho molti hobby; nonostante la disabilità, e le difficoltà fisiche che ne derivano, sono una ragazza dinamica. Innanzitutto, amo gli animali. Ho un gatto e un cane: Poker e Lula. Con quest’ultima sto affrontando un percorso di formazione che ci porterà a conseguire il brevetto per la ricerca di persone scomparse con la Protezione Civile.
Mi piace molto l’attività fisica. Su tutto amo la danza: per più di quindici anni ho praticato latino americano e ballo liscio. Inoltre, una delle mie più grandi passioni è la montagna, i sentieri, i rifugi, i profumi, la fatica e dedizione che richiede.
Infine, la lettura e la scrittura. Coloro che seguono il mio blog avranno capito come la scrittura, per me, sia terapeutica. Ho pubblicato un libro, “L’inferno dentro i suoi occhi”. Inoltre per i prossimi mesi ho altri progetti letterari: anzitutto, in autunno uscirà “Gocce d’inchiostro”, una raccolta di racconti pubblicati su “Parole, al limite” che sarà completata da inediti e disegni a tema realizzati da varie artiste, amiche e familiari. Insomma, un’opera diversa che vuole amalgamare varie forme artistiche.
Oltre a “Gocce d’inchiostro”, recentemente ho terminato la stesura del mio secondo romanzo, legal-thriller, con cui sto facendo alcuni concorsi e ricerche per un’eventuale pubblicazione!
4) La scelta di fare la scrittrice è stata più forte di quella di fare l’avvocato oppure in ambito lavorativo hai trovato degli scogli per cui hai preferito dedicarti alla scrittura?
No, io innanzitutto mi sento e svolgo la professione di avvocato, la quale mi offre la possibilità di concretizzare la passione e lo studio del diritto. Ovviamente, come in tutti i lavori, soprattutto all’inizio bisogna affrontare alcune difficoltà e mettersi in gioco.
La scrittura, quindi, ad ora rimane una passione, un hobby. Solitamente, scrivo nel tempo libero; ho la fortuna di svolgere un’attività, l’avvocatura, che mi permette di rispettare i miei tempi e i miei bisogni, e non è poco. Non nascondo che pubblicare libri mi permette di “arrotondare”… e ciò fa sempre comodo!
Comunque, ad ora, la scrittura rimane un passatempo. E poi chissà…
5) Pensi che un personaggio, nel corso della storia, debba mantenere lo stesso carattere? O preferisci farlo crescere ed evolvere?
Come già detto, ribadisco che scrivo per diletto e non per professione. Analizzando qualsiasi storia, anche da lettori, possiamo notare come ogni personaggio, nel corso della trama, ha una propria evoluzione. Proprio come una persona reale, è naturale e necessario che i personaggi di fantasia abbiano una maturazione, un mutamento, una parabola (non per forza ascendente).
Personalmente, nei miei scritti cerco di costruire i protagonisti in modo dinamico. Se questa tecnica, inizialmente, la percorrevo inconsapevolmente, a seguito di un corso di editing l’ho razionalizzata e, dunque, affinata. Determinante è stato il saggio “Il viaggio dell’eroe” ove l’autore, Christopher Vogler, mette in evidenza i passaggi e le dinamiche su cui si costruisce la singola trama, a partire dai classici dell’Antica Grecia.
A mio parere, se così non fosse qualsiasi personaggio apparirebbe irrealistico e quindi il lettore avvertirebbe un non so che di stonato.
6) Considerando il periodo, quale tipologia di vacanza preferisci?
Chi segue il mio blog credo che ormai lo abbia capito: la montagna. Amo la montagna e le vacanze tra i monti. Lì mi sento a casa, in pace con me stessa e con l’Universo.
Inoltre, mi piace visitare città, sia italiane che estere. Il viaggio è la più immediata e potente forma di conoscenza: quando torni hai sempre qualcosa in più di quando sei partito. Sono una persona curiosa, amo scoprire e fare esperienze. Come detto, di recente ho superato la paura di volare e, dunque, sono tornata a viaggiare all’estero; con mio cugino Cristian, ho visitato Praga. Era da un po’ che non mi sentivo così libera e serena.
7) Perché ti piace tanto andare a Chiareggio?
Chiareggio, per chi non lo sapesse, è un piccolo paesino della Valmalenco (SO). Credo che parte del mio cuore appartenga alle sue montagne.
Sin da bambina, vi trascorro le vacanze estive e invernali in quanto la mia famiglia paterna è originaria di lì. Quindi, oltre ad affetti, conservo vari ricordi legati a Chiareggio. Diciamo che la Valmalenco è un po’ una seconda casa.
La mia psicoterapeuta mi ha insegnato l’importanza del “posto sicuro” nei momenti di maggior stress. Nemmeno a dirlo, il mio è proprio Chiareggio, ove torno ogni volta che ho bisogno… almeno con la mente!
8) Quale luogo ti piacerebbe vedere?
Sono tanti i luoghi che mi piacerebbe visitare. Mi piace molto l’Europa, la sua storia, la sua diversità; il mio desiderio quindi è quello di visitare una città di ogni Paese europeo. Per questo motivo, quando organizzo un “weekend lungo”, scelgo sempre mete diverse, preferibilmente in una nazione che non ho mai visitato.
Se dovessi fare una classifica delle tre destinazioni che, ad oggi, mi piacerebbe raggiungere metterei sicuramente Istanbul, Amsterdam e il Marocco. Inoltre, vorrei tornare in uno dei miei paese preferiti: la Grecia.
Appuntamento a mercoledì prossimo, 21 agosto, in cui svelerò altre curiosità in merito a una nuova tematica!