Segreto

28° settimana: MERMAID/SIRENETTA

Le gelide correnti del nord avevano iniziato a lambire le coste del Devon, accompagnate da una costante e finissima pioggerellina. Megan e Steven, annoiati dalla vuota e anonima brughiera inglese, approfittarono della momentanea assenza dei genitori per entrare finalmente nell’unico locale della casa in cui era vietato loro l’ingresso.

Steven, il quale aveva notato che già da tempo il padre, forse ingannato dalla dissimulata indifferenza dei figli, non chiudeva più la porta a chiave, precedette la sorella su per le scale. Giunti sull’uscio della mansarda, i due fratellini si scambiarono uno sguardo colmo di eccitamento. In verità, la loro incontenibile agitazione derivava più dal brivido della disobbedienza che dalla curiosità di scoprire ciò che quella stanza custodiva.

Abbassando cautamente la maniglia, la prima a entrare nella sconosciuta soffitta fu Megan, seguita dal fratello. Abituati i loro occhi alla penombra del locale, i due bambini ci misero qualche secondo a scorgere, in un angolo remoto, un antico baule. Forse un tesoro.

Comprendendo immediatamente che quello scrigno fosse il motivo per cui era proibito loro l’accesso, Megan e Steven non resistettero alla tentazione. Si avvicinarono e, pian piano, alzarono il coperchio. Una luce abbagliante illuminò i loro volti increduli.

Sul fondo del baule di legno giaceva una piccola conchiglia appena schiusa. Accanto, una ingiallita pergamena recitava così:

                                                3 dicembre 1942

Il mio corpo è stato oggi catturato da soldati nazisti; il mio spirito si conserva in questa minuscola conchiglia, in attesa, un giorno, di rincontrare il mare…

Scambiandosi una fugace occhiata, i fratellini intuirono immediatamente il reciproco pensiero. Senza nemmeno una parola, presero la conchiglia e corsero a perdifiato sino alla scogliera, dove la posarono su uno scoglio bagnato dalla marea. Poi rientrarono a casa, non dando ai genitori il minimo sospetto.

Il giorno seguente, all’alba, si precipitarono giù, verso l’oceano. Con loro immenso stupore videro un’angelica SIRENETTA nuotare libera tra le onde.

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Pubblicato da Silvia Schenatti

Silvia Schenatti (Lecco, 1992) è cresciuta tra il lecchese e la Valmalenco. Consegue il diploma al Liceo socio-psico-pedagogico di Monticello Brianza e si laurea, con lode, in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, discutendo una tesi in diritto penale. Terminati il tirocinio e la pratica forense, nel 2021 ottiene il titolo di Avvocato. Da sempre amante della scrittura, “L’inferno dentro i suoi occhi” è la sua opera prima.

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