Segreto di Natale

Olfatto

Mi siedo, immobile al limitar del bosco, concedendo qualche secondo di riposo ai miei padroncini che mi stanno dietro affannosamente. Strattono, quindi, il guinzaglio che mi lega alla mano di Jenny.

Mi metto a correre, il naso a terra a inseguire effluvi di abete. Uniche reminiscenze di vita in un groviglio di rami ormai spogli, orfani dei profumati fiori.

L’intenso olezzo di verde mi induce a svoltare a sinistra, costringendomi a una derapata che, dal terreno, innalza tanfi di terra bagnata. Mi fermo, Jenny e Oliver accanto a me attoniti, del tutto ignari di quella composizione di odori da cui, ora, emerge prepotentemente una nota di acidità.

Chiudo gli occhi e penso alle bacche. Seguo, quindi, il mio infallibile fiuto che, stavolta, mi suggerisce di tirare dritto. Ad ogni passo, il pungente profumo degli aghi di abete si fa sempre più insistente. Mi metto nuovamente a correre.

D’improvviso un’inattesa fragranza, questa volta più dolce, solletica le mie narici, riportando alla mente ricordi di casa. Mi faccio più acuto, ma intorno a me solo nudo bosco. Non mi arrendo, continuo a inseguire quella traccia così variopinta di odori.

La secca vegetazione che ostacola il nostro cammino sembra farsi ancor più fitta, gli effluvi di abete sempre presenti. Annuso l’aria, captando un retrogusto aspro, fastidioso. Quel potpourri di olezzi mi sta facendo ammattire; non capisco dove mi trovo.

Riprendo il passo, fino a fermarmi bruscamente. Davanti a me e agli occhi meravigliati dei miei padroncini, un segreto spettacolo è in compimento. In una piccola radura, tanti minuscoli e colorati gnomi sono alle prese con l’abete di Natale. Chi più in alto chi più in basso sta decorando il grosso albero con succose bacche rosse, baccelli di vaniglia e bucce di arancia.

Orgoglioso del mio fiuto, mi godo l’entusiasmo sul volto di Jenny e Oliver. Qualche minuto più tardi, mentre annuso la via del ritorno, io e i miei padroncini stringiamo un patto: il magico abete rimarrà per sempre il nostro Segreto di Natale.

Ringrazio Sofia per il favoloso disegno!

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Pubblicato da Silvia Schenatti

Silvia Schenatti (Lecco, 1992) è cresciuta tra il lecchese e la Valmalenco. Consegue il diploma al Liceo socio-psico-pedagogico di Monticello Brianza e si laurea, con lode, in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, discutendo una tesi in diritto penale. Terminati il tirocinio e la pratica forense, nel 2021 ottiene il titolo di Avvocato. Da sempre amante della scrittura, “L’inferno dentro i suoi occhi” è la sua opera prima.

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