Piccolo spoiler: mesi fa, nella mia testa, incominciò a prendere forma una nuova storia. Iniziai a immaginare i suoi personaggi, le dinamiche che fra di loro si potevano istaurare. Mentalmente visualizzai i loro volti, i modi di fare di ognuno… persino i loro accenti.
Giorno dopo giorno, tali personaggi presero vita. Su un foglio di carta, s’intende; anzi, su un file Word. Le loro vicende si fecero trama e la trama scivolò poi in un romanzo.
“Il gelsomino di Sarajevo”, questo il nome della mia ancora inedita creatura, è un legal-thriller ambientato a Trieste, città multietnica e di confine. Dolce città amata. Nel suo sfaccettato ambiente opera una giovane PM, Matilde Bonfanti – grazie cugina per averle prestato il nome! –, la quale si ritroverà a indagare su un episodio sanguinario che ha sconvolto la quiete cittadina.
Le sue indagini la porteranno molto lontano, sia nello spazio che nel tempo, sino a toccare con mano la fanghiglia lasciata dalla guerra in ex Jugoslavia. Affiancata da diversi personaggi, Matilde dovrà scegliere molto bene di chi fidarsi.
Perché infatti… ok, non anticipo più nulla!
Lo scorso agosto, iscrissi “Il gelsomino di Sarajevo” al concorso nazionale CrimenCafè, organizzato dalla Fondazione De Ferrari con il patrocinio del Comune di Genova. Oberata dalle incombenze quotidiane, e immersa nella professione forense, fu una grande sorpresa, e gioia, quando a novembre la responsabile della Fondazione mi comunicò che il mio romanzo era nella cinquina dei finalisti!
Venerdì 6 dicembre, quindi, tutti a Genova: io, la mamma, lo zio Moro.
La premiazione, organizzata nel Palazzo della Prefettura, fu un’autentica emozione; illustri personalità della cultura a presenziare.
Non ho parole per descrivere la soddisfazione che ho provato nel sapere che “Il gelsomino di Sarajevo” si era classificato al secondo posto, su centinaia di Opere. Ancor più lusingata per le parole di lode a me riservate dalla presidente di giuria del concorso CrimenCafè.
Così, Matilde Bonfanti, nonostante le sue imprese siano ancora “riservate”, ha già conquistato il suo primo riconoscimento nazionale!
Chissà cosa le riserverà il futuro…