Ogni mattina a Jenin
E, in parallelo, ripercorriamo la storia di Amal: l’infanzia, gli amori, i lutti, il matrimonio, la maternità e, infine, il suo bisogno di condividere questa storia con la figlia, per preservare il suo grande amore. La storia della Palestina, intrecciata alle vicende di una famiglia che diventa simbolo delle famiglie palestinesi, si snoda nell’arco di quasi sessant’anni, attraverso gli episodi che hanno segnato la nascita di uno Stato e la fine di un altro. In primo piano c’è la tragedia dell’esilio, la guerra, la perdita della terra e degli affetti, la vita nei campi profughi, come rifugiati, condannati a sopravvivere in attesa di una svolta.
L’autrice non cerca i colpevoli tra gli israeliani, che anzi descrive con pietà, rispetto e consapevolezza, racconta invece la storia di tante vittime capaci di andare avanti solo grazie all’amore.
Introduzione
Paese di provenienza del romanzo: Palestina.
Aneddoti personali
Sedotta dalla voce della piccola Amal, mi sono seduta lì, in un angolo nascosto del campo profughi di Jenin. Dunque, da quella posizione privilegiata, ho potuto osservare l’andirivieni di bambini, donne, uomini e anziani che, nonostante i roboanti singhiozzi di fucili e bombe, al suono dei quali ogni volta sussultavo, rimanevano tenacemente ancorati alla vita, all’amore, ai dolori.
Il gusto acre della polvere, impossessandosi della mia bocca ad ogni passaggio di carro armato, si confondeva con il fetore di morte che saliva dalle fosse comuni, il quale aveva prepotentemente soppiantato la fragranza di ulivi e limoni di Ain’ Hod. Allora, passavo delicatamente una mano sul volto per asciugare le lacrime. Solo così mi ricordavo di essere viva.
Recensione
“Ogni mattina a Jenin” è un romanzo avvincente, coinvolgente, ove la storia del popolo palestinese si intreccia e confonde con quella della famiglia di Amal, deportata nel campo profughi di Jenin.
Ho trovato davvero stimolante il fatto di poter conoscere il punto di vista arabo relativamente alla “questione Israele”: in questo modo, arricchendo il mio bagaglio storico-culturale, ho sviluppato un più consapevole ragionamento critico sulle vicende di quella travagliata terra.
Inoltre, l’autrice, Susan Abulhawa, ha il magico potere di coinvolgere il lettore, facendogli sentire ogni emozione e sensazione sperimentata dai personaggi.
Conclusioni
“Ogni mattina a Jenin“: un romanzo immancabile in ciascuna libreria privata
Voto
Citazioni
Possono portarti via la terra e tutto quello che c’è sopra, ma non potranno mai portarti via quello che sai o le cose che hai studiato