L’ispirazione che ha portato alla scrittura di “Respiro universale” mi ha investita sull’aereo con cui da Praga facevo ritorno a Milano. Dal finestrino, ho avuto la fortuna di assistere a un vero e proprio spettacolo della natura: il sole, ormai al tramonto, infondeva sgargianti sfumature rosate sul tappeto di nuvole mentre, lento, si calava nelle tenebre.
Ogni volta che ascolto “Nuvole bianche” di Einaudi, la mia mente, inevitabilmente, sgattaiola via dalle briglie della quotidianità per immaginare gli armoniosi e infiniti moti dei corpi celesti. La loro danza; la mia pace.
