LO SAPEVI CHE… QUANTE NE SAI SULLA FESTA DELLA DONNA?

1) Spesso si riconduce l’origine della Festa della Donna alla commemorazione dell’incendio avvenuto in una fabbrica di New York dove morirono numerose lavoratrici. Tuttavia, ufficialmente, si collocano le radici di questa Giornata all’8 marzo 1917 in cui, a causa di proteste contro il governo, persero la vita decine di donne. In che città si tennero queste proteste?

Risposta corretta: San Pietroburgo, Leningrado (soluzione C).

La Festa della Donna ha un legame molto profondo con il mondo lavorativo e i suoi diritti. L’8 marzo è stato scelto come giorno della ricorrenza in quanto, nel 1917, molte donne, accanto ad altrettanti uomini, scesero in piazza per protestare contro il governo Romanov, a San Pietroburgo (Leningrado). Molte persero la vita.

Originariamente, la data dell’8 marzo fu individuata, dalla Conferenza Nazionale delle Donne Comuniste, come Giornata Internazionale dell’Operaia. Solo in seguito, l’ONU istituì la Festa della Donna.

Percentuali di risposta nel sondaggio:

2) Non c’è Festa della Donna senza un ramoscello di Mimosa. Ma che cosa simboleggia questo fiore?

Risposta corretta: Resistenza (soluzione D).

La Mimosa, fiore di primavera. Con i suoi boccioli gialli dona allegria, spensieratezza, rinnovata gioia.

La Mimosa, da anni, è simbolo della Festa della Donna. Ciò non solo perché sboccia proprio ai primi di marzo ma, soprattutto, poiché, nonostante l’apparente fragilità, il suo fiore e la sua pianta sono forti e resistenti. Simbolo del femminile!

Percentuali di risposta nel sondaggio:

3) In Italia, in quale anno le donne votarono per la prima volta?

Risposta corretta: 1946 (soluzione A).

Questa, dovete ammetterlo, era facile!

In Italia, il primo voto a suffragio universale, sia maschile che femminile, si tenne nel 1946 in occasione dell’importante decisione fra monarchia e repubblica, che portò, non senza polemiche, alla nascita della seconda.

Nel diritto italiano, in particolare nella Costituzione, la Donna viene considerata e tutelata, anche e soprattutto, nella sua qualità di lavoratrice, riconoscendone così la sua piena emancipazione.

Voglio, quindi, lasciarvi con un stralcio dell’art. 37 della Costituzione: “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore”. Affermazione rivoluzionaria per il 1948.

Percentuali di risposta nel sondaggio:

Autovalutazione

3 su 3: Per te, in arrivo sul secondo binario, un vagone di Mimosa!

2 su 3: Sei Donna… sfrutta il cervello!

1 su 3: E i tuoi diritti? Chi li difende?

0 su 3: Speriamo che le Operaie del XX secolo siano distratte!

5,0 / 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Silvia Schenatti

Silvia Schenatti (Lecco, 1992) è cresciuta tra il lecchese e la Valmalenco. Consegue il diploma al Liceo socio-psico-pedagogico di Monticello Brianza e si laurea, con lode, in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, discutendo una tesi in diritto penale. Terminati il tirocinio e la pratica forense, nel 2021 ottiene il titolo di Avvocato. Da sempre amante della scrittura, “L’inferno dentro i suoi occhi” è la sua opera prima.

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