Perfetto connubio. Perfetto connubio quello tra letteratura e diritto, tra vita di fantasia e vita reale.
In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ho avuto l’onore di presentare il mio romanzo, “L’inferno dentro i suoi occhi”, presso la biblioteca di Olginate.
Davanti a un pubblico molto attento e partecipe, ho voluto sperimentare un coraggioso incastro fra il romanzo e alcune semplici nozioni giuridiche. Il diritto, la mia grande passione; il mio porto sicuro.
Addentrandoci, almeno sino i confini della radura, nel diritto penale, abbiamo visto come, al centro della tutela, c’è la persona, indipendentemente dal suo sesso. La vita e l’incolumità psicofisica hanno pari valore, sia per la donna che per l’uomo, sia per l’anziano che per il bambino.
L’individuo al centro, senza alcuna distinzione.
Leggendo insieme alcuni reati, siamo poi passati a riflettere su ciò che ognuno di noi può, ed è chiamato, a fare ai fini della propria tutela e di quella altrui.
Perché non è vero che il compito di tutelarci spetta solo ed esclusivamente agli altri. No, io sono il mio mondo; io è giusto che mi tuteli e che chiedi aiuto. Dopotutto, io sono adulto: io sono il primo (o la prima) ad essere responsabile nei miei confronti.
Sul finire della serata, invece, abbiamo sperimentato emozioni sulla nostra pelle. Sotto la guida dell’arteterapeuta Francesca Fumagalli, ci siamo concentrati sulle sensazioni fisiche suscitateci dalla parola “sopraffatto/a”, riportandole su fogli di carta a forma di sagoma.
I miei ringraziamenti, dunque, vanno innanzitutto al pubblico intervenuto, con il quale si è creato un vivace e stimolante dibattito su temi delicati, recepiti solitamente in modo passivo.
Un grazie speciale va, oltre a Francesca, a Giulia, brillante moderatrice dell’incontro. Grazie di cuore, infine, alla biblioteca di Olginate che ha permesso questa serata, in particolare a Roberta e Chiara.