LIBRO O FILM?

1. Scegli me!

“Libro o film? Questo è il dilemma!”, avrebbe sicuramente risposto William Shakespeare, prendendo a prestito la battuta del “suo” Amleto.

E come dargli torto!

Sin da tempi remoti, infatti, il retaggio culturale di popoli e nazioni è sempre stato condizionato dalle arti letterarie e sceniche, oltreché figurative. Senza alcuna pretesa di esaustività, è sufficiente ripercorrere sommariamente le vicende storiche della letteratura e del teatro per accorgersi come queste due forme di espressione siano state utilizzate, nelle varie epoche, per fini totalmente differenti.

Tralasciando le civiltà più arcaiche, nell’Antica Grecia (e poi a Roma) sono riconducibili le radici della tragedia e della commedia, quali forme di scrittura. In particolare, queste arti avevano la funzione di raccontare le gesta dei grandi Eroi (uomini o Dei), nonché la vita e le usanze politiche della città. Parallelamente, al fine di diffondere la conoscenza, posto che, all’epoca, la maggior parte delle persone era analfabeta, vide gli albori un’altra espressione artistica: il teatro. Scopo di questa, rudimentale, arte scenica era, appunto, quello di “mettere in scena” ciò che veniva raccontato nei testi, coinvolgendo così l’intera polis.

Con l’affermazione del Cristianesimo e, in particolare, con l’avvento del Medioevo, il fine della scrittura e del teatro cambiò totalmente. Il libro divenne, infatti, principale strumento di diffusione del nuovo Credo, letto alle masse ignoranti (nel senso latino) al fine della loro conversione. Anzi, in questo periodo, più che mai, la letteratura fece da “grimaldello” per il condizionamento della cultura popolare, alla luce del c.d “Indice dei libri proibiti” papale. Anche il teatro e le arti rappresentative trattavano, più che altro, temi religiosi.

Giungendo all’epoca moderna e poi contemporanea, si nota come la letteratura e l’arte teatrale (e quindi cinematografica) abbiano di nuovo “cambiato pelle”, passando da puro strumento didattico a principale strumento ludico. Infatti, già da fine ‘800, periodo in cui risale la nascita del cinema, il libro e la pellicola (prodotto avanguardistico dell’arte teatrale) diventano i principali passatempo per adulti e bambini, finendo per (quasi) monopolizzare l’attuale mercato hobbistico.

Insomma, al giorno d’oggi, potendo agevolmente usufruire sia dell’uno che dell’altro, le persone, spesso, sono indecise se abbandonarsi alla lettura di un libro o alla visione di un buon film.

Ma quali sono le principali differenze fra narrativa e cinematografia?

Anzitutto, nei romanzi tutto è più rallentato, permettendo al lettore di gustarsi ogni singolo passaggio. Viceversa, il film impone di condensare il tempo in pochi frame, cosicché il prodotto sia più immediato e “consumistico”.

Altra differenza è data, nel vero senso della parola, dai dettagli. Un’opera letteraria, infatti, è composta da una trama altamente minuziosa, che consente al lettore, tassello dopo tassello, di comporre mentalmente un quadro ricco di particolari. Le pellicole, invece, forniscono una rappresentazione “mordi e fuggi”, ponendosi come obiettivo quello di non annoiare lo spettatore.

Infine, è proprio il ruolo del fruitore a fare la differenza. Mentre il lettore è soggetto attivo, costretto a mettere in gioco la propria fantasia, lo spettatore gioca una funzione meramente passiva, limitandosi a “ricevere” la visione del racconto propinatagli dal regista e dagli attori.

Dunque, sia il libro che il film hanno buone ragioni per urlare al mondo “Scegli me”!

2. Diamo i numeri

Nonostante con l’avvento dei cinema multisala e il proliferare di piattaforme TV (quali Netflix, Amazon Prime, Disney +…) i film hanno riscosso sempre maggior successo e mercato, ad oggi la maggior parte delle persone non sembra voler rinunciare al “fascino letterario”. Sdraiati sotto l’ombrellone o all’ombra di un abete, nonché sul divano di casa, un libro sembra essere proprio ciò che ci vuole!

Pur senza alcuna pretesa scientifica, sui miei canali social ho lanciato il sondaggio “Libro o Film?”.

Questi i risultati:

Stando al grafico, dunque, il 62% dei votanti predilige trascorrere il suo tempo libero immerso nella lettura di un libro, mentre il restante 38% preferisce lasciarsi incantare dall’arte cinematografica.

3) Gemelli… completamente diversi

Alla domanda “Meglio il libro o il film?” , forse, la risposta migliore è proprio la “risposta che non c’è”.

Dopotutto, libro e film sono espressione di due mondi artistici ontologicamente diversi. E… cosa c’è di più errato che trattare in modo eguale due situazioni diverse? In fondo, lo dice anche la Costituzione!

Voler paragonare il romanzo a una pellicola sarebbe come accostare una partita di calcio a una gara di Formula 1. Sicuramente entrambe foriere di emozioni, ma di sicuro sport fisiologicamente differenti, e quindi non comparabili.

La letteratura e la cinematografia si collocano su piani totalmente eterogenei. Innanzitutto, diverso è il linguaggio utilizzato: più puntiglioso (di norma) nella prima, più scorrevole nella seconda.

Inoltre, anche le tecniche comunicative sono opposte. Il film sfrutta una comunicazione più diretta e immediata con lo spettatore, sollecitando sia la vista che l’udito. Viceversa, il libro innesca un processo più intimo nella mente e nell’anima del lettore, il quale non è condizionato dal “filtro” di alcun soggetto terzo (se non, ovviamente, l’autore).

In definitiva, non è possibile paragonare due tipologie di arte poiché, semplicemente, non esiste un’arte migliore di un’altra.

L’arte è arte… e come tale va ammirata, mai giudicata!

4,9 / 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Silvia Schenatti

Silvia Schenatti (Lecco, 1992) è cresciuta tra il lecchese e la Valmalenco. Consegue il diploma al Liceo socio-psico-pedagogico di Monticello Brianza e si laurea, con lode, in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, discutendo una tesi in diritto penale. Terminati il tirocinio e la pratica forense, nel 2021 ottiene il titolo di Avvocato. Da sempre amante della scrittura, “L’inferno dentro i suoi occhi” è la sua opera prima.

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