20° settimana: SKATE/PATTINARE*
Quando uscirono dal multisala erano già le cinque e la lieve brezza ormai primaverile ridava vigore alle loro gote.
Noah e Tracy camminavano mano nella mano, commentando il nuovo film della Disney di cui avevano assistito allo spettacolo del sabato pomeriggio. Durante la proiezione, i ragazzi si erano costantemente scambiati tenere effusioni senza mai, tuttavia, azzardare un approccio che, chiaramente, avrebbe alzato l’asticella del loro rapporto dall’amicizia all’amore.
Preferivano vivere costantemente in un comodo limbo. O, forse, in purgatorio.
Attraversando le trafficate vie di Liverpool, inondate dai colori del tramonto, nessuno dei due aveva voglia di tornarsene a casa. Avrebbero mandato un messaggio ai genitori, così da non farli stare in pensiero.
E poi sarebbero andati a PATTINARE. Si sarebbero messi delle ruote sotto i piedi e, quindi, avrebbero incominciato a volare. Insieme, tenendosi per mano.
Tale allettante proposta provenne da Noah. Sin da piccolo, per lui PATTINARE rappresentava la libertà. L’evasione.
Schizzando a tutta velocità avrebbe sentito l’aria fendere i suoi capelli, facendo sì che pure i brutti pensieri si disperdessero. Anche solo per un attimo.
Almeno per un pomeriggio voleva dedicarsi solo a sé e a Tracy. Era desideroso di dimenticare, o quantomeno accantonare, tutta la sofferenza dovuta alle quotidiane angherie subite dai compagni di scuola.
Su quei pattini si sarebbe sentito leggero. Patrick e gli altri non l’avrebbero preso, nonostante pesasse il doppio di loro.
Ma ora non importava: nulla avrebbe turbato quel momento.
Attraversato da quei pensieri, non si rese nemmeno conto di essere finalmente giunto alla meta.
Solo quando Tracy arrestò il passo vide la pista di pattinaggio dispiegarsi davanti ai suoi occhi.
Sorridendo all’amica, la trascinò verso la biglietteria. I giovani, ignari del crudele destino che, proprio in quegli istanti, stava presentando il conto ai rispettivi genitori, erano il ritratto della felicità.
* Breve spin off del romanzo “L’inferno dentro i suoi occhi“