Le mie fiabe africane

Le mie fiabe africane

Nelson Mandela
“Il mio più profondo desiderio è che in Africa la voce del cantastorie possa non morire mai”. Nelson Mandela raccoglie in questa antologia il meglio dell’immaginario fiabesco africano. Le storie più belle e antiche, raccontate nella forma in cui ce le restituiscono oggi le metamorfosi prodotte da secoli di peregrinazioni. Ma anche alcune storie nuove che fanno da corollario al corpus della tradizione. “C’è la lepre”, osserva Mandela, “una piccola canaglia; il furbo sciacallo, nel ruolo dell’imbroglione; la iena, nella parte del più debole; il leone, in quella di sovrano dispensatore di doni; il serpente, che infonde paura e al contempo è un simbolo di virtù taumaturgiche; ci sono gli incantesimi che provocano sventura o salvezza; ci sono cannibali raccapriccianti che fanno paura ai grandi non meno che ai piccoli”. Il popoloso universo di uomini e animali che abitano questo continente con la loro generosa umanità e l’istintiva disponibilità al sorriso è colto attraverso gli squarci folgoranti dell’arida essenza dell’Africa, tramite il caleidoscopio dei suoi colori assoluti, del bagliore accecante del sole, della foschia azzurra delle montagne. All’orizzonte il benevolo sollievo offerto dall’acqua e dalle foglie. “Le mie storie più care” le definisce Mandela. Storie antiche quanto l’Africa, raccontate attorno ai falò della sera da tempo immemorabile, universali nella loro capacità di ritrarre gli animali e la loro umanissima magia.

Introduzione

Paese di provenienza del libro: Africa.

Aneddoti personali

Accucciata nel verde della fitta savana vedo Lepre sgambettare verso la sua prossima preda, la quale, nella fuga, non si accorge del fruscio dell’erba al passaggio di Serpente, finendo dritta dritta nelle sue spaventosi fauci.

Ad un tratto, la mia attenzione viene richiamata da uno strano rumore. Un risolino; anzi, una tetra risata. Allora, mi immagino Iena sbeffeggiare la carogna in cui si è appena imbattuta, il cui tanfo di morte invade le mie narici, come se stesse annunciando una macabra melodia.

Esausta di quel puzzo, decido di andarmene, di rifugiarmi in un altro angolo della savana. Facendomi largo fra fogli e rami, i quali fastidiosamente mi lambiscono la pelle del viso come fossero artigli di pericolosi predatori, mi imbatto in una piccola radura. Attirata dal ronzio, mi avvicino a un’arnia, da cui cola denso miele. Ne raccolgo una goccia con il dito e lo assaggio. Le mie papille stanno sperimentando il dolce sapore dell’Africa.

Recensione

Le mie fiabe africane” di Nelson Mandela è una raccolta di racconti del folklore tipico dei vari Stati dell’Africa.

Un libro adatto a tutte le fasce d’età, in quanto si presta a diversi livelli di lettura e di comprensione.

Ogni racconto ha il potere di introdurre il lettore nella cultura e nelle tradizioni africane, scandite e influenza dalla pura voce di Madre Natura.

Conclusioni

Un modo alternativo per conoscere l’Africa

Voto

4/5

Citazioni

Così come io muoio e poi rinasco, anche voi morirete e rinascerete

4,0 / 5
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Pubblicato da Silvia Schenatti

Silvia Schenatti (Lecco, 1992) è cresciuta tra il lecchese e la Valmalenco. Consegue il diploma al Liceo socio-psico-pedagogico di Monticello Brianza e si laurea, con lode, in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, discutendo una tesi in diritto penale. Terminati il tirocinio e la pratica forense, nel 2021 ottiene il titolo di Avvocato. Da sempre amante della scrittura, “L’inferno dentro i suoi occhi” è la sua opera prima.