Data di pubblicazione:25th Giugno 201425th June 2014
ISBN:9 78809 057708
Prezzo (Euro):11.90
N. Pagine:240
Larghezza × Altezza × Profondità (cm):12.5×19.5×1.52 cm
Venni al mondo nel 1940 in un harem di Fez, città marocchina…”. Così Fatema Mernissi, una della voci femminili più eloquenti del mondo musulmano, apre quest’intensa memoria d’infanzia. L’harem dove la piccola Fatema cresce è molto diverso dai favolosi serragli dei sultani: è piuttosto un’ampia, splendida casa ricca di cortili fioriti e fontane, di stanze ovattate da tendaggi e tappeti, dove convivono le famiglie di due fratelli insieme a molte donne con loro imparentate e ai servitori. Tuttavia, resta un luogo in cui le donne sono sottomesse a precise regole imposte dagli uomini, prima fra tutte quella di non varcare i sacri confini delle mura domestiche. Il contrasto fra tradizione e modernizzazione che sovverte la società marocchina in quegli anni è ben presente nella narrazione di Fatema, dove la vita privata e quella pubblica s’intrecciano costantemente e felicemente: ne è nato un libro seducente e provocatorio, delicato e drammatico al tempo stesso, che fa giustizia degli stereotipi negativi così come delle visioni idealizzanti dell’harem e ci coinvolge in una dimensione affascinante, in cui il desiderio di una piena libertà femminile si mescola all’orgogliosa difesa della propria cultura d’origine.
Aneddoti personali
Muri. Muri che m’impediscono di vedere oltre, di conoscere il Mondo che per me rappresenta l’ignoto. E allora mi accontento di sognare, di fantasticare grazie al floreale aroma della zia che, di tanto in tanto, ci permette di salire in terrazza.
Ammiro il Cielo notturno e le sue stelle. Allungo il dito, immaginandomi di sfiorare il loro candore mentre la punta della lingua si arrovella con un chewing gum, segreto frutto del peccato.
In lontananza, sento la voce di mamma. È ora di andare a dormire. Saluto il mio spicchio di Universo, augurandogli una buona notte.
Recensione
“La terrazza proibita. Vita nell’harem” è un cult della letteratura marocchina. Romanzo su più piani, racconta la quotidianità di una bambina di Fez: la scuola, la famiglia ma, soprattutto, l’harem.
L’opera, tuttavia, è arricchita da un preciso sottofondo storico che emerge in controluce. Si narra di un Marocco invaso da popoli stranieri, ai quali oppone ferma resistenza con le sue tradizioni.
Silvia Schenatti (Lecco, 1992) è cresciuta tra il lecchese e la Valmalenco. Consegue il diploma al Liceo socio-psico-pedagogico di Monticello Brianza e si laurea, con lode, in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, discutendo una tesi in diritto penale. Terminati il tirocinio e la pratica forense, nel 2021 ottiene il titolo di Avvocato. Da sempre amante della scrittura, “L’inferno dentro i suoi occhi” è la sua opera prima.
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