1) Il fascino del Bel Paese
Che importanza diamo all’ambientazione di un libro?
Quante volte ci siamo convinti a leggere un romanzo solo perché calato in questo o in quel posto?
L’ambientazione, ossia il tempo e il luogo della storia, costituisce uno dei principali ingredienti di un testo. Grazie a essa, il lettore dispone di precise coordinate, necessarie a comprendere i fatti e i personaggi del racconto. Pensate, infatti, a come un semplice gesto o un cenno possa assumere un diverso significato a seconda del paese in cui ci si trova. Ad esempio, se un protagonista di Papadiamantis sta muovendo il capo da sinistra a destra, questo starà esprimendo il suo consenso, mentre se lo stesso movimento è effettuato da un eroe dannunziano varrà, invece, come diniego.
Grazie alle ricchezze folkloristiche e agli scorci ameni, la nostra Italia ha fatto da cornice a diversi romanzi, sia di autori autoctoni che stranieri.
Per ciò che riguarda la letteratura italiana, ogni regione della penisola può vantare un autore (o più autori) che, grazie alla sua opera, ha omaggiato la bellezza della sua terra e, forse, si è da essa lasciato ispirare. Fra i più famosi ricordiamo, sicuramente, il Manzoni, con “I promessi sposi”. Nelle pagine di questo romanzo, l’autore ha composto uno storico inno agli speroni montuosi e alle calme acque lacustri che caratterizzano l’attuale Lombardia. Ugualmente è stato magistralmente effettuato da Giovanni Verga, il quale, ne “I Malavoglia”, ha descritto alla perfezione il tripudio di colori e di contraddizioni che caratterizzano la sua Sicilia.
Anche nel panorama internazionale, molti esponenti della letteratura, di ogni genere, hanno deciso di ambientare il loro libro nel Bel Paese. Basti pensare a Shakespeare che, per i suoi celeberrimi “Otello”, “Romeo e Giulietta” e “Il mercante di Venezia”, ha scelto diverse città dell’attuale Veneto. Proprio come Dan Brown, il quale, in “Angeli e demoni” e in “Inferno”, ha costretto il suo Robert Langdon a scorazzare per i monumenti di Roma, Firenze e Venezia in cerca di soluzioni per gli enigmi postigli.
Tuttavia, con l’avvento della globalizzazione e della società multiculturale, non sono pochi gli autori nostrani che hanno calato i loro personaggi in un contesto straniero. Già a cavallo fra il XIX e il XX secolo, l’autore Emilio Salgari ambientava i suoi romanzi nella cultura e nel paesaggio indo-malese, facendo così da pioniere a una, possiamo dire, “fuga di penne”.
2) W l’Italia
Ma, in concreto, il lettore quale ambientazione preferisce?
Senza pretesa scientifica, sui miei canali Social ho chiesto ai followers di indicare la loro preferenza fra romanzo ambientato “in Italia” o “all’estero”. Come si evince dal grafico qui sotto, la gran parte dei votanti (il 71%) si è mostrata favorevole a rimanere entro i confini della nostra penisola.
Avendo io avuto la possibilità di conoscere i nomi di chi ha espresso l’una o l’altra preferenza, ho costatato, pur garantendo la privacy, che, in linea di massima, coloro che hanno opzionato “l’estero” (il 29%) sono perlopiù giovani. Tale dato, seppur parziale, conferma la tendenza delle nuove generazioni ad aprirsi ad altre culture, anche attraverso la letteratura.
3) Nostalgici e sognatori
A ben guardare, la facile scelta fra “Italia” o “estero” non è poi così banale. Infatti, essa potrebbe nascondere un lato del nostro carattere o, comunque, della nostra personalità.
Non vantando alcuna pretesa di esaustività, e generalizzando il discorso, si potrebbe dedurre che coloro che hanno votato per la prima opzione siano persone più nostalgiche. Esse, dunque, attraverso le pagine rievocano luoghi già visitati, o addirittura abitati, richiamando le emozioni e le esperienze ivi vissute. Inoltre, grazie al libro, riaprirebbero remoti cassettini della mente, allenando così la memoria a lungo termine.
Diversamente, coloro che preferiscono un’ambientazione estera potrebbero definirsi “sognatori”, posto che, mediante la carta, vanno in cerca di posti mai visitate e culture sconosciute. In questo modo, allargherebbero i loro orizzonti, allenando così la fantasia. Ovviamente, queste sono semplici deduzioni, nelle quali ognuno di noi può o meno riconoscersi.