Data di pubblicazione:19th Maggio 201719th May 2017
ISBN:9 788868 612153
Prezzo (Euro):14
N. Pagine:168
Larghezza × Altezza × Profondità (cm):11.8×18.8×1.5 cm
Rico è uno dei tanti piccoli spacciatori dimenticati dentro al PGV (Penitenciaría General de Venezuela), il carcere di San Juan de Los Morros gestito dai narcotrafficanti. Oltre le sbarre, le guardie bolivariane non entrano. E accade di tutto. Poveri diavoli e assassini sanguinari convivono: i primi subiscono e scompaiono, i secondi spadroneggiano. Rico raccoglie di nascosto le loro storie, per dare un senso ai suoi giorni. Malato e stanco, prima di morire affida il suo reportage dalla fine del mondo, alla goccia bianca, la suora-maestra del PGV. Ne scaturisce un documento di denuncia di un Paese e di un sistema, un grido d’aiuto per i suoi compagni di prigionia ma anche una ricerca disperata di assoluzione e di giustizia. Ispirato a una storia vera.
Aneddoti personali
Il puzzo della morte ha coperto il frizzante profumo di libertà; questi muri di cemento sembrano richiudersi su di me. Li sfioro, ma le mie mani non percepiscono alcuna sensazione: come me, atrofizzate.
Le urla, versi gutturali di altri detenuti mi ricordano di essere all’inferno. Poveri dannati. Per distrarmi mi mordo una guancia, rifugiandomi nel sapore ferroso del mio sangue.
Non vedo più niente, nemmeno un raggio di luce che mi attende. Voglio solo morire.
Recensione
“I dannati” è un crudo e accurato reportage di quanto avviene nella prigione di San Juan de Los Morros in Venezuela, considerata una delle più pericolose carceri al mondo.
Il racconto è tanto straziante quanto vivo, realistico: il lettore ha come la sensazione di sentirsi fra quelle mura.
Christiana Ruggeri, autrice de “I dannati”, pur raccontando fatti reali, si avvale di un personaggio di fantasia, Rico, come fosse il suo Virgilio.
Conclusioni
Al termine de “I dannati” si capisce il vero valore della democrazia
Voto
4/5
Citazioni
Muoio solo. Non è una notizia. Tutti, in fondo, lo siamo. Morire soli in una cella, però, è come morire tante volte. È continuare a morire, respiro dopo respiro. Sussulto dopo sussulto. Noi abbiamo cominciato a morire entrando a PGV.
Silvia Schenatti (Lecco, 1992) è cresciuta tra il lecchese e la Valmalenco. Consegue il diploma al Liceo socio-psico-pedagogico di Monticello Brianza e si laurea, con lode, in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, discutendo una tesi in diritto penale. Terminati il tirocinio e la pratica forense, nel 2021 ottiene il titolo di Avvocato. Da sempre amante della scrittura, “L’inferno dentro i suoi occhi” è la sua opera prima.
Mostra altri articoli