4° parola: FIUME/RIVER
Che colore ha la vita, mi sono chiesta tante volte.
Il rosso della passione, dell’amore travolgente.
Il verde della speranza.
Quindi il giallo della luce, di quella luce che ti acceca.
O forse ha il colore di tutte le tre tinte insieme. Magari di un arcobaleno. Di tutte quelle sfumature che percepisco quando sono con te, lì al tuo fianco. E allora è un caleidoscopio di emozioni, imprigionate nelle viscere e liberate attraverso un unisono boato. La più dolce melodia.
Ma che rumore fa la vita?
Il lieve suono di una preghiera, di un’implorazione sussurrata a fior di labbra.
Lo stridulo sibilo di un singhiozzo trattenuto, perché si è troppo grandi per lasciarsi andare a un pianto irrefrenabile.
O forse la vita si manifesta nel grido che si alza per te. Nei passi di un popolo che marcia per le tue glorie; un pacifico esercito vestito dei tuoi colori. Un FIUME di gente che invade la città al solo scopo di rendere omaggio ai tuoi trionfi.
Dunque, che tocco ha la vita?
Forse quello lasciato dai brividi. La pelle d’oca che si espande sulle braccia.
O più probabilmente il dolce abbraccio di sconosciuti, scambiato solo per condividere l’attimo di comune gioia. Attimo che ha il sapore dell’eterno, della vita. Un frammento dell’infinito.
E, allora, che gusto ha la vita?
L’amaro sapore del sacrificio, della fatica. O il mite tepore della resilienza, che ti attanaglia e ti costringe a restare immobile, imprigionata nel limbo.
Tutto questo, un inevitabile antipasto prima di assaporare la dolce gustosità della vittoria. Una vittoria che ti consacrerà leggenda. Una vittoria che porta con sé l’inconfondibile profumo di eterno. Di vita.
P.S. Tale scritto, per chi non avesse compreso, vuole essere un inno, oltreché alla vita, alla mia squadra del cuore. Una dedica ai successi appena conquistati. Un accorato omaggio all’Inter.