Fortuna criminale
Un piano eccezionale per la sua disarmante semplicità, concepito e messo in atto da Peppino lo Zoppo e Ciccio nello scantinato di un palazzo popolare, che per ben tre anni frutta migliaia di vincite, distribuite in tante ricevitorie. Con astuzia e ingegno, ricorrendo perfino a intercettazioni e pedinamenti, Mario, da sempre impegnato a fare i conti con le tasche vuote, intercetta i numeri truccati e diventa improvvisamente miliardario. Mette insieme una fortuna… Ma è proprio quando tutto va alla grande che ogni cosa va a rotoli: la truffa sfugge di mano e arriva all’orecchio di criminali veri, feroci e decisi a tutto pur di avere la propria parte.
Aneddoti personali
“Fortuna criminale” è stato un graditissimo regalo di Epifania da parte di Chiara e Darwin.
Forse guidati, o suggestionati, dalla mia professione, hanno scelto un interessante true crime riguardante la più grande truffa commessa da cittadini contro lo Stato italiano negli anni Novanta: il sabotaggio delle estrazioni del Lotto sulla ruota di Milano.
Neanche a dirlo, hanno fatto centro: il romanzo ha saputo stuzzicarmi e coinvolgermi.
Recensione
“Fortuna criminale” racconta una pietra miliare della cronaca nera italiana: la truffa orchestrata da decine di persona ai danni dello Stato, attraverso un semplice trucco delle estrazioni del Lotto.
Lo stile con cui l’autore, Fausto Gimondi, ha scritto il romanzo è davvero intrigante: la storia è narrata su più piani, passando dal punto di vista degli accusati a quello delle indagini. Il meccanismo funziona.
Consiglio “Fortuna criminale” ha qualsiasi lettore ma, soprattutto, a chi, come me, negli anni Novanta era troppo piccolo per ricordare questo caso di cronaca.
Conclusioni
Una storia assurda magistralmente raccontata!
Voto
Citazioni
La gioia della vincita al gioco, per quanto possa essere truccato, è qualcosa che va oltre il denaro. E’ più simile a un’estasi, è come sentire che Dio ti tende la mano