FATTI REALI O DI FANTASIA

1) C’è sempre una via di mezzo

Fantasia o realtà?

Molto spesso, quando leggiamo un romanzo, siamo puntualmente a chiederci se l’autore, per l’invenzione e la stesura della storia, abbia lasciato correre la sola fantasia oppure si sia lasciato ispirare da fatti reali.

In altre parole, il vissuto è vero o inventato?

Volendo estremizzare, vi sono alcuni generi letterari tipicamente fondati sull’una o sull’altra specie di fatti. Ad essere ispirata ai soli accadimenti reali c’è la saggistica (così come la biografia): in tali scritti si ripercorrono e analizzano sempre e solo avvenimenti o teorie. All’estremo opposto troviamo, invece, le fiabe e le favole: qui i personaggi vivono in un mondo a sé, rigorosamente inventato.

Ma nei romanzi? Molto spesso, il romanzo si colloca in una via di mezzo. A parte casi eccezionali (come ad. es., la fantascienza), questo genere attinge sia a elementi reali che inventati, intersecandoli e combinandoli fra di loro. Tuttavia, in questo mare magnum, è possibile distinguere sottocategorie che si avvicinano maggiormente alla realtà o all’invenzione.

Emblema è il romanzo storico, il cui più famoso esempio è costituito da “I promessi sposi”. A contrario di ciò che si crede, l’intenzione del Manzoni non era quella di mettere in risalto la storia d’amore fra Renzo e Lucia, ma quella di porla al servizio del racconto dei fatti storici riportati, quali la peste e lo spaccato della società lombarda seicentesca.

2) Sognatori e conoscitori

Senza alcuna pretesa di esaustività, sui miei canali Social ho lanciato un sondaggio di preferenza fra romanzo ispirato a fatti reali o di fantasia. Questi i risultati:

Dal grafico emerge come il 62% dei votanti prediliga il racconto vertente su fatti reali e il  38% su quelli fantastici.

3) Un altro modo per imparare

La lettura di romanzi accresce la cultura, non solo la padronanza della lingua. Infatti, proprio perché, salvo casi eccezionali, ogni storia porta con sé almeno un elemento attinto dal reale, è possibile apprendere nozioni nuove.

Per di più, la conoscenza e la memorizzazione avvengono con una modalità come più facile e naturale rispetto allo studio. Imparare da un romanzo è sicuramente più divertente e ci richiede un minore dispendio di energie.

Ecco perché vale la pena leggere… sempre!

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Pubblicato da Silvia Schenatti

Silvia Schenatti (Lecco, 1992) è cresciuta tra il lecchese e la Valmalenco. Consegue il diploma al Liceo socio-psico-pedagogico di Monticello Brianza e si laurea, con lode, in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, discutendo una tesi in diritto penale. Terminati il tirocinio e la pratica forense, nel 2021 ottiene il titolo di Avvocato. Da sempre amante della scrittura, “L’inferno dentro i suoi occhi” è la sua opera prima.

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