6° settimana: SKULL/TESCHIO
2018. Wellington
La stava attendendo da oltre cinque minuti nell’elegante salotto, in piedi accanto alla porta d’ingresso. Le chiavi inserite nella toppa tradivano la sua fretta di raggiungere il raffinato ristorantino “Seaside”, uno fra i migliori di tutta Wellington: non voleva arrivare in ritardo alla cena dei più grandi banchieri della città. Ci teneva a fare bella figura.
Assorto nei suoi pensieri, e nelle sue preoccupazioni, non si accorse nemmeno che Virginia lo aveva raggiunto, anticipandolo di qualche passo e uscendo per prima in veranda.
Il vento che soffiava da est era sufficientemente forte da far vibrare il lungo e morbido vestito da sera in cui era avvolto l’aggraziato corpo della donna.
«Sei un incanto, amore mio!» si rivolse a lei Edward, prendendola per mano.
Se non fosse stato per quell’importante appuntamento, non avrebbe esitato a condurla al piano superiore. L’avrebbe spogliata e, di sicuro, avrebbero fatto l’amore.
Ma non c’era tempo. La cena istituzionale incombeva.
E poi bastò un’occhiata alla profonda scollatura di lei per fargli passare tutta l’eccitazione.
Quel prezioso girocollo di perle, così gradito a Virginia, era sempre lì, a ricordargli il passato e il suo inconfessabile errore.
Se adesso poteva sedersi al tavolo dei più influenti banchieri di Wellington, lo doveva esclusivamente alla vita di Josh.
1985. Isola di Enderby
Le acque cristalline, quel giorno, facevano da specchio a un mite sole che, finalmente, si era riaffacciato dopo lunghi giorni di pioggia. La vegetazione dell’isola era particolarmente rigogliosa, tanto da far sembrare quello sperduto luogo un vero e proprio Eden terrestre.
Edward sedeva a gambe incrociate sulla scogliera, accanto al suo amico ancora ignaro del suo imminente destino.
«Dai, perché non ci facciamo un tuffo?» chiese d’un tratto Josh, spogliandosi della sua T-shirt rossa.
«L’acqua è gelata… ha appena smesso di piovere».
«Ma cosa dici, Ed? Proprio tu, che fai il bagno anche in pieno inverno!».
«Non mi va, lasciami stare!» rispose scontroso Edward, costatando che l’altro aveva ragione.
Lo conosceva bene Josh, ed era per questo che aveva paura. Una paura tremenda di essere scoperto, proprio ora che tutto stava per compiersi.
Adagiato sugli scogli, il ragazzo osservava l’amico immergersi nelle fredde onde oceaniche, domandandosi per l’ennesima volta se avesse fatto la scelta giusta; se ne valesse la pena.
Con il passare dei minuti, scanditi dal quasi impercettibile slittamento della proiezione dei raggi del sole, l’adrenalina che aveva in corpo aumentava, accelerando via via i suoi battiti.
Forse era ancora in tempo per tornare indietro. Ora o mai più, continuava a ripetersi.
Risparmiare Josh o assicurarsi un prospero futuro?
Intento a rimuginare, si accorse del suo arrivo solo quando la nave era a poche centinaia di metri dall’isola. Era certo che fossero loro: quella bandiera raffigurante un TESCHIO bianco su sfondo nero, che sventolava a prua, non lasciava adito a dubbi.
I pirati erano venuti a prendersi Josh in cambio del suo sogno. Grazie a loro sarebbe diventato ricco e avrebbe fondato la sua banca, una delle più prestigiose di Wellington, proprio come voleva suo padre.
Dal momento del loro sbarco, Edward conservava solo ricordi confusi: pugnali branditi al vento; Josh che correva cercando d’imboscarsi fra la vegetazione; urla e baccano.
Solo dopo interminabili ore, l’isola Enderby tornò avvolta dal silenzio. La nave si stava allontanando: questa volta il ragazzo ne poteva vedere la poppa.
Accanto a lui, un baule di legno pregiato. Lo aprì, lentamente.
Il prezioso scrigno straboccava di preziosi gioielli e monete d’oro. Ora, finalmente, era ricco.
Fra le mani le capitò un massiccio girocollo di perle. Pensò subito a Virginia.
2018. Wellington
«Amore, che fai lì impalato? Dai dobbiamo andare, altrimenti faremo tardi alla cena!».
La voce calda di sua moglie lo distrasse dai pensieri.
«Certo, arrivo…».
Edward richiuse l’uscio alle spalle, si girò verso la donna e le sorrise.
«Andiamo, cara!».
Anche quella sera era pronto a indossare la sua maschera. Chissà che fine aveva fatto Josh?