8° settimana: PUP/CUCCIOLO

Una sottile coltre di neve adornava il paesaggio montano, omaggiandolo di quel tipico tocco natalizio.
Le vacanze stavano per decollare; d’altronde era già il pomeriggio della Vigilia.
L’auto aveva da qualche minuto abbandonato l’autostrada che l’avrebbe condotta, tra un centinaio di chilometri, a Cortina d’Ampezzo; una deviazione, un ultimo incombente.

Il conducente, avendo visto all’ultimo la piazzola, frenò bruscamente, arrestando la marcia.
Abbandonato il posto di guida, aprì il baule, facendo attenzione che i bagagli non si rovesciassero: quegli scrigni contenevano preziosi indumenti e gioielli di sua moglie e sua figlia, comodamente sedute al caldo dell’abitacolo.
«Ciao Whisky, abbi cura di te!» salutò il CUCCIOLO, assicurandosi che indossasse la preziosa medaglietta affrancata al collarino di pelle.
Riaccendendo il motore, diede un’ultima occhiata dallo specchietto a quella palla di pelo color miele, sempre più piccola man mano che l’automobile macinava metri.
Ora, la settimana bianca poteva davvero avere inizio!
La gelida chiesina stava pian piano svuotandosi. I fedeli, ordinatamente, confluivano verso l’uscita che portava al sagrato, accompagnati dalle note di Tu scendi dalle stelle suonate soavemente dall’organista.
Ormai era quasi la una del 25 dicembre: il Bambinello era già nato.
Thomas, col nasino infreddolito dalle prepotenti folate di vento che soffiavano nella valle, era a mano del padre, impaziente di tornare a casa a vedere se, ancora una volta, il buon Babbo aveva esaudito tutti i suoi desideri.
Quell’anno, tuttavia, la richiesta affidata alla letterina, poi consegnata agli gnomi, poteva apparire particolare e, certamente, non facile da realizza. Il bambino, poiché cresciuto in una famiglia e in un paese prevalentemente di adulti, aveva confidato al prezioso foglio di carta, indirizzato al Polo Nord, di desiderare un compagno con cui giocare.
Chissà se Babbo Natale lo avrebbe aiutato?
Salutati i signori Guber, rinnovandosi reciprocamente gli auguri di buone feste, Thomas s’incamminò frettolosamente verso il cancelletto di casa, anticipando di qualche passo i genitori.
Giunto al limite del portico, si bloccò: un rumore insolito aveva destato la sua attenzione.
Tese l’orecchio. Quello strano guaire proveniva da non lontano, forse da dietro l’angolo della casa.
Facendosi guidare dall’udito, Thomas fece qualche passo, finché la penombra lo inghiottì.
Fu allora che lo vide: lì, al freddo, tutto tremante.
Gli occhi del piccolo si irradiarono di luce; un sorriso si dipinse sul suo volto.
Chinandosi sulle ginocchia, si rannicchiò vicino a quella palla di pelo color miele. Con fare lento e delicato, passò la sua manina fra il morbido manto.
Con sorpresa, si accorse che al collo del CUCCIOLO penzolava una targhetta. Babbo Natale si era anche preoccupato di scegliere il nome del suo nuovo amico: Whisky!
Uno scrivere attento, curato nei particolari, proprio di chi ha capito che, nella vita, contano i dettagli…quelle sfumature emotive capaci di trasformare la banalità dell’esistenza in attimi preziosi.
Grazie Elisabetta, sono contenta ti sia piaciuto!