Cura

48° settimana: CHOMP/MASTICARE

Il fuoco zampillava chiassoso nel caminetto, rischiarando un angolo del salottino inghiottito dalla penombra. La stanza semispoglia era per gran parte occupata da un vetusto e malconcio divano in pelle.

Il vecchio, sdraiatovi sopra, era intendo a MASTICARE tabacco. Il sapore amaro della nicotina era l’unico rimedio ai cattivi pensieri. Da quando, anni prima, sua moglie era morta, l’uomo si era ritirato nella loro casa di montagna, conducendo una vita quasi da eremita.

Non un amico lo andava a trovare e il figlio, in Baviera per lavoro, riduceva la sua presenza a saltuarie telefonate, solitamente effettuate in qualche ritaglio di vita. Così, solo tra le cime, il vecchio si sentiva perso, inutile: dopo aver accudito per molto tempo la moglie malata, non aveva più nessuno di cui prendersi cura. Ciascuno con la propria esistenza, sembrava non aver più bisogno delle sue premure.

Lasciando dunque che il tabacco gli pizzicasse la lingua, si preparava a trascorrere la notte di Natale in completa solitudine. Nella sua umile casa, non una decorazione che annunciasse la nascita del Bambinello. Anche gli ornamenti natalizi gli ricordavano Anna; la nostalgia lo avrebbe sopraffatto.

Stanco del calore del caminetto, avvertì così il bisogno di una boccata d’aria. Il freddo della sera alpina lo avrebbe rinvigorito, fatto sentire nuovamente vivo.

Date le abbondanti nevicate di quell’anno, lo spesso manto bianco luccicava al chiaror delle stelle che inondavano il cielo. La lanterna che il buon uomo stringeva in una mano, ad un tratto, mise in risalto una piccola macchia nera. Un fagottino giaceva immobile sulla neve.

Il vecchio, quindi, si avvicinò alla strana ombra e, con sorpresa, riconobbe la sagoma di un piccolo cerbiatto, tremante di freddo. Sfilatosi la giacca, con tutta la delicatezza di cui era capace, accolse tra le sue braccia la dolce bestiola, portandola al riparo del fuocherello.

Quel Natale aveva ricevuto il regalo più bello: un esserino di cui prendersi cura.

4,6 / 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Silvia Schenatti

Silvia Schenatti (Lecco, 1992) è cresciuta tra il lecchese e la Valmalenco. Consegue il diploma al Liceo socio-psico-pedagogico di Monticello Brianza e si laurea, con lode, in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, discutendo una tesi in diritto penale. Terminati il tirocinio e la pratica forense, nel 2021 ottiene il titolo di Avvocato. Da sempre amante della scrittura, “L’inferno dentro i suoi occhi” è la sua opera prima.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.