
Butterfly
Chi dunque deve decifrare l’altra? La folle serial killer che si dipinge come una farfalla o la professionista che sorride sulle copertine dei magazine? Le parole occultano, manipolano, ingannano o guariscono? Come in una vertiginosa psicoterapia a cui il lettore ha il privilegio di assistere, Ira e Clarissa prendono a turno la parola per spiegare il proprio punto di vista, crearsi la propria via d’uscita. Alla fine non ci sarà più nessuno a cui credere, e al tempo stesso tutto sembrerà terribilmente chiaro.
Aneddoti personali
Iniziai a leggere “Butterfly” con aspettative molto alte ma… mi ritrovai delusa! Forse, per un gusto prettamente personale.
Non posso di certo dire che il romanzo mi abbia mai presa. Ho terminato la sua lettura giusto per la ferma convinzione che ogni libro vada onorato fino alla fine.
Recensione
“Butterfly” non è un né un giallo né un noir; piuttosto può essere classificato come thriller psicologico. Certamente la trama contiene alcuni punti di forza, come il fatto di sapere sin dall’inizio chi è l’assassina, senza essere a conoscenza del perché uccide.
Tuttavia, a mio parere, molti sono gli aspetti deboli. Ad esempio, ho trovato il finale alquanto banale e scontato.
Inoltre, la struttura narrativa di “Butterfly”, romanzo d’esordio di Martta Kaukonen, è abbastanza particolare. Ogni personaggio, raccontando dal suo punto di vista, si rivolge al lettore in prima persona, risultando forse un po’ pedante.
Conclusioni
Delusione…
Voto
Citazioni
“La parola ti scava dentro. La parola ti seduce. La parola ti inganna. E non ti lascia scampo”