37° settimana: FEAR/PAURA
Mi sorride, con il solito sorriso stanco che adombra il suo volto già da parecchio tempo. Che poi, a pensarci bene, non è poi così tanto diverso dal mio.
Entrambi ne siamo consapevoli, ma né io né lui abbiamo il coraggio di dirlo. Forse nemmeno a noi stessi. La verità potrebbe far male; forse anche uccidere.
Appunto, la verità.
La verità è che non siamo più innamorati l’uno dell’altra; non ci amiamo più. Tiriamo avanti sull’onda della quotidianità, alimentata da un affetto reciproco. Pietra tombale.
Anche l’amore non è più amore, e probabilmente nemmeno sesso. Le volte che finiamo a letto, pochissime in realtà, si riducono a un mero incontro dei nostri corpi, dopotutto poi neanche così gratificante. Le anime, invece, volano altrove, attraversando cieli e oceani completamente diversi. Lontane. Dissolte.
Ma un’emozione ci lega e avvinghia più di ogni altra cosa. Più dell’amore, della passione.
È la PAURA.
La primordiale PAURA di rimanere soli, preziosa ancora dei nostri giorni condivisi. Collante delle nostre esistenze.
Anche se entrambi tacciamo, entrambi sappiamo. E ci va bene così, comodamente incastrati in questa parvenza di felicità. Una felicità fallace, menzognera, che si alimenta solo di lontani ricordi.
Magari ricordi di un altro amore, anche distante, ma che ancora scaldano il cuore donandoci la forza di andare avanti, di affrontare questa vita disillusa.
Ricordi di un vero amore passato quali fondamenta di un amore attuale e ipocrita. Il più grande paradosso dell’umanità.
E tu che mi stai leggendo, ti prego, non giudicarmi. Non puntare il dito contro di me per questa codarda scelta; non servirebbe a niente. Piuttosto, guardati dentro. Scruta fra le pieghe del tuo cuore e indaga quante volte hai una preso una determinata decisione non perché eri felice ma, esclusivamente, per mettere a tacere l’ancestrale PAURA di ritrovarti solo.
Io non lo voglio sapere, non mi interessa. Però dillo a te stesso, te lo devi…
Ciao Silvia, tanti anni sono passati da quando mi sono trovata nella condizione da te descritta e dopo avere superato la paura di trovarmi sola con un bambino piccolo da accompagnare alla vita nel migliore modo possibile….ho preso la decisione! Ho pagato a duro prezzo questa scelta , ma dopo un paio d’anni ho incontrato un grande uomo che mi ha dato tanto e mi ha fatto comprendere che l’amore non e’ possessione, l’amore e’ rispetto anche negli errori che ognuno di noi puo’ commettere, l’amore e’ perdono non violenza.
Ciao Nadia,
sono felice che sei riuscita a uscire da un brutta situazione del passato. Mi fa piacere sapere che i miei racconti possano essere di supporto e di aiuto a chi li legge!
Un saluto