Immersa nei libri.
Sugli scaffali intorno a me posavano fieri romanzi e capolavori dei più grandi della letteratura: da Proust a Camilleri, da Dan Brown a Steven King.
In quell’atmosfera, così pregna di sfumature artistiche, ho avuto il piacere e l’onore di presentare, ancora una volta, la mia prima opera, “L’inferno dentro i suoi occhi”. Luogo dell’incontro, questa volta, è stata la biblioteca di Merate, organizzatrice del festival “Merate incontra l’autore 2023”.
Abbellito il tavolo “conferenza” con copie del romanzo, segnalibri e orchidea, gentilmente donata dai miei vicini di casa, presenti fra il pubblico, mi sono immersa nel racconto del mio libro. Grazie alle domande dell’immancabile Giulia Beccaro, grande amica e relatrice, ho condiviso spaccati di me. Ho avuto modo di esporre aneddoti ed eventi, belli e brutti, della mia vita, costituenti linfa vitale dell’idea da cui è nato il mio thriller.
Accompagnati anche dalla simpatia dell’assessore alla promozione del Turismo e della Cultura, Fiorenza Albini, c’è stato ampio spazio per pillole divertenti.
“Perché il tuo libro è ambientato a Liverpool?” sono curiosi di sapere i più.
“Semplice!” rispondo io. “Dopotutto, simpatizzo i Reds. E lo faccio per un motivo banale. Ricordo ancora quella sera in taverna con papà a guardare la finale di Champions Legue, Liverpool-Milan. I cuginastri in vantaggio per 3 a 0; vado in bagno, un attimo. Al mio ritorno, era successo l’impossibile. Stropiccio gli occhi: è tutto vero… E poi il resto è storia!”.
Raccontando questa chicca, finisco sempre, non proprio involontariamente, per rivelare la mia squadra del cuore, suscitando risate o mugugni nei presenti.
Me la rido.
Gli interventi del pubblico, inoltre, hanno portato a importanti riflessioni.
Che genere è il mio romanzo?
Non lo so. Ma perché bisogna per forza etichettare?
In fondo, proprio come il messaggio che vuole passare questo blog, a volte le parole costituiscono una gabbia. Una prigione, a discapito della libertà di pensiero ed espressione.
Dunque, non mi sono mai posta il dubbio circa il genere in cui inquadrare il mio libro.
Mi piace il concetto di fluidità, quantomeno artistica.
In questo modo ognuno può prendere dalla lettura ciò di cui ha bisogno… con la fantasia e in solitudine.
Più bello di così!
Vorrei ringraziare per la realizzazione di questo emozionante evento Giulia Beccaro, l’assessore Fiorenza Albini, la biblioteca di Merate e il Comune.