Autunno

39° settimana: DREAM/SOGNO

Lo scricchiolio delle poche foglie di cui è ricoperto il sentiero si fa portavoce di un autunno ancora acerbo. Mi lascio guidare dal calpestio dei miei passi, cercando di non perdere di vista Lula, concentrata a fiutare.

Non voglio guardare il cammino, non ne ho il coraggio. Le poche volte che il mio sguardo ribelle scivola verso il basso, un sussulto s’impossessa del mio corpo. Mi irrigidisco, facendo traballare la mano, fragile ponte tra me e la mamma.

Un conato di vomito mi riempie la gola. Piccole foglie striscianti mi tengono in scacco, è più forte di me. Allora chiudo gli occhi, ma ormai quell’immagine è impressa nella mia mente. Marchiata a fuoco.

La stessa fotografia di quando, ancora piccolina, mi hai presa per le spalle costringendomi a un incontro ravvicinato con quella che per me, da allora, è diventata una deformazione della natura.

Anche ora, a distanza di anni, camminando nel fitto bosco, una strana voglia mi assale. La voglia di urlati addosso, mentre rido isterica, se era proprio necessario. Se era indispensabile procurarmi quella strana e unica paura per le lumache. Indesiderato dono per la vita.

Mi guardo attorno, ma tu non ci sei. Nemmeno Lula riesce a scovarti. Ti devi essere nascosto proprio bene… in effetti, già da diversi anni, non ti trovo, nonostante continui a cercarti.

Ma non mi importa; non demordo, lo sai. Oggi più che mai, ho bisogno di parlarti. Ho bisogno di rimbrottare per il tuo patetico scherzo e, già che ci sono, farmi consolare dai dolori e dalle tempeste che la vita, senza di te, mi ha riservato. Ancora più spaventosi di un’innocua scia di bava.

Anche se non vuoi uscire dal tuo nascondiglio non fa niente. Ma, almeno, cerca di non mancare all’appuntamento. Vediamoci lì, all’ombra di un SOGNO.